Eh si, non ce la faccio, devo per forza tornare sull’ argomento! Ammetto i miei limiti ma non riesco a comprendere tutto questo terrore verso l’uso dello smartphone in classe. “I ragazzi non staranno più attenti alle lezioni!” commenta qualcuno, “almeno a scuola facciamoli parlare tra loro!” continua un altro e via così fino all’ apoteosi dei dubbi e delle paure (degli adulti!). Come se questi oggetti pericolosissimi, banditi praticamente solo dalle scuole e dalle cabine elettorali, fossero il male assoluto dell’umanità. Come se non li usassimo tutti quotidianamente e non ci avessero migliorato la vita (ah, no, scusate, si stava meglio quando si stava peggio! E tanto noi non c’eravamo! ).
Chi frequenta le scuole sa benissimo che, nonostante i divieti, i telefonini sono sempre nelle tasche dei ragazzi. “Scuolazoo” lo dimostra e non c’è da essere soddisfatti di come le cose siano andate finora. Per come la vedo io, adesso non dovremmo che rallegrarci del fatto che questi misteriosi oggetti escano dai loro più reconditi nascondigli per trovare dimora alla luce del sole ed anzi, vengano usati come strumenti didattici! I ragazzi si distrarranno? Beh questo deve preoccuparci. Significa, probabilmente, che le lezioni proposte non sono molto efficaci. Certo, è forse illusorio pensare di coinvolgere sempre tutti ma, se qualche studente non ce la fa a seguire, non vedo molta differenza tra il farlo con il telefono sul banco o nelle tasche della felpa oppure scrivendo bigliettini. Per coloro che saranno attenti alle lezioni, invece, si apriranno possibilità interessanti: apprendere cose nuove, scoprire che il telefono può essere usato anche per studio e lavoro, sviluppare una lettura critica delle informazioni reperite online, imparare a ricercare fonti attendibili e, udite, udite, scoprire che per fare tutto questo serve una base culturale solida, che si acquisisce solo con lo studio.
A dirla tutta, però, i più spaventati dall’ ingresso legalizzato degli smartphones in classe, mi sembrano alcuni insegnanti: certo, non deve essere facile dover insegnare usando uno strumento che non si conosce. Doversi cimentare con tecniche nuove e rimettersi in gioco ogni giorno e perfino,forse, farsi insegnare dai propri studenti! A questi insegnanti mi vien da dire che, dato che hanno il privilegio di formare i cittadini di domani, devono anche fare uno sforzo,abbandonare la zona di comfort per incontrare i propri alunni in un terreno dove loro e non i docenti, si sentano a casa propria. Perché la scuola non è casa degli adulti, ma dei ragazzi ed i primi ne sono i custodi con molti doveri, tra i quali renderla accogliente e credibile. Per fare questo non servono cattedre e rigidità ma capacità di adattamento e curiosità. È tempo di formarsi, riattivarsi, perché non ci possiamo più permettere docenti immobili, in un presente in cui in una manciata di anni siamo già passato remoto. Forza, il futuro ci aspetta da un pezzo!!
Concordo con te, dobbiamo adeguarci alle nuove forme di comunicazione! I bambini di oggi saranno gli adulti di domani ed è corretta l evoluzione scolastica!
Se si usa in maniera moderata e solo per scopi direttamente legati all’apprendimento e alla didattica sarei d’accordo ma sappiamo bene quanto i giovani riescano ad approfittare delle concessioni in loro favore…
trovo che sia un discorso molto ampio, ma allo stesso tempo sono d’accordo con te
Prima di farli usare a scuola di vorrebbero delle lezioni sul loro corretto uso, specialmente dei social e del web! Lezioni sia per studenti che per insegnanti.
molto difficile scegliere in questi casi cosa è giusto e cosa è sbagliato…
Io sinceramente trovo pessima l’idea di utilizzare tablet e smartphone a scuola…. ne parlavo ieri proprio con la proprietaria di una cartoleria….. perdonami ma è il mio pensiero
piano piano ce la fanno anche le scuole!
Noi stiamo sperimentando questa novità con la piattaforma di matematica e ci troviamo bene!
E’ un discorso molto ampio questo, ma io penso che sia giusto approcciarsi sempre con uno sguardo attento al futuro, lo smartphone ormai è parte della nostra vita, il compito degli insegnanti dovrebbe anche essere quello di educare all’utilizzo del mezzo…sarebbe bello formare una generazione consapevole!
Io penso che se lo smarthphone viene utilizzato in maniera oculata può essere davvero una fonte molto utile per gli studenti.
la penso come te, bisogna adattarsi alle nuove forme di comunicazione in ogni contesto, compreso quello scolastico! 🙂
ora è tutto totalmente cambiato da quando andavo io. Però io penso che ancora si debba usare carta e penna altrimenti non sapranno più scrivere i bambini
Alessandra
la rigidità è controproducente, hai ragione, e la scuola italiana non è al passo con i tempi, ma credo che la scuola dovrebbe anche insegnare che ci sono luoghi e momenti per ogni cosa. lo smartphone andrebbe spento e messo sulla cattedra per come la vedo io
Il tuo articolo è molto interessante ed è vero possono essere un valido supporto. xoxo rita
Io sinceramente sono contraria perché, sì, lo smartphone è una distrazione. Che si usino in altri contesti, ma non in classe.
Ormai è tutto cambiato!!
Hai nostri tempi lo smartphone non c’era.
La moda di oggi è i giovani di oggi.
Sono pienamente d’accordo con te
Penso che la tecnologia sia d’aiuto nell’apprendimento e gli insegnanti vadano formati ad utilizzarla, perchè giustamente non è che possono sapere tutto, però è vero che 99% gli smartphone vengo utilizzati solo per fini personali..
XOXO
Cami
Concordo con il pensiero che oggi i ragazzi/adolescenti non siano in grado di gestire il proprio uso dei media cellulare internet o altro. Probabilmente un utilizzo cosciente di questi mezzi di comunicazione a cominciare dalla scuola potrebbe essere di utilità
Concordo in parte con questo tuo post e le tue affermazioni in quanto reputo che l’uso di penna e carya sia forndamentale ancora a scuola e nella vita di tutti i giorni. Prova a fare un test: scrivi con il tablet. Ameno due righe e prova a ricordartele senza guardare. Prova a far lo stesso scrivendo e dimmi poi il risultato. Trovo che come dici sia utile portare anconoxenza e a essere capaci di utilizzare queste nuove forme di tecnologia per scopi didattici ma non per lasciar modo ai giocani fdk utilizzare la tecnologia perché è il futuro. Credo nel futuro ma non lasciamo che i pilastri della conoscenza e dell’educazione vengano sormontati da uno schermo ipnotico che aiuta ma non ci fa apprendere.
Diciamo che sono piuttosto d’accordo con i tempi dati da Tisseron per l’introduzione della TV e tecnologie varie nei piccoli (ne parlo qui: http://wp.me/p8Nllr-4 ), ma concordo con tuo punto di vista, perché penso che il problema più grande degli adolescenti sia l’incapacità di gestire il tempo e il modo di usare lo smartphone. E non è proibendoglielo che questo apprendimento si farà (aumenta invece la foga di ritrovarlo dopo la scuola). Quando insegno, usiamo spesso internet, sono loro stessi che mi spiegano tante funzionalità possibili (non ho uno smartphone) nel lavoro che facciamo insieme, ma cerco di passare loro il messaggio, delicatamente, di quando diventa inappropriato, di quanto uno smartphone debba restare un mezzo per arrivare agli altri, non per allontanarcisi con il virtuale. Sinceramente, la maggior parte dei giovani con cui lavoro, sono consapevoli della loro dipendenza, ma non hanno perso il contatto con quelle che sono le amicizie in carne ed ossa.
Sono un insegnante e posso garantirti che non è facile introdurre cambiamenti nella scuola, noi abbiamo dovuto chiedere il permesso per fare la foto di gruppo in modo che i ragazzi abbiano un ricordo di questi anni. Se proponessi l’uso del cellulare non oso immaginare, cmq abbiamo le Lim e le utilizziamo molto, certo che con un tablet o un telefono si aprirebbe un mondo… Ma chi lo compra il tablet, le licenze, … Un telefono lo hanno tutti. Bisognerebbe riformare la scuola alla base. Perché credimi noi per primi abbiamo le mani legate.
Allora qui il discorso è un po vasto. Io sono estremamente d’accordo nel far usare le nuove tecnologie a bambini e ragazzi anche perché il futuro è questo quindi se vietiamo loro di usarli avremo degli adulti che non sapranno usare mezzi necessari x vivere e lavorare. Il problema è coinvolgere i ragazzi nella lezione e non nelle app che hanno nel loro telefono quindi sono più d’accordo nell’usare dei tablet dove non c’e watsup e simili e forse riuscirebbero a stare più attenti. Inoltre si stamperebbero meno libri se le schede fossero online e le famiglie spenderebbero meno soldi. Mica male!
Hai ragione, sono d’accordo con te! ormai la maggior parte delle scuole lo permette dato che siamo al passo con i tempi!
http://beautyandnail.blogspot.it/
Marta