Quante volte vi capita di aprire un vostro profilo online e ritrovarvi in bacheca i post dell’amico o conoscente, che pubblica le foto dei suoi bambini? Le nostre bacheche pullulano di minori in ogni posa, accompagnati o meno dai genitori, che li espongono ad un pubblico molto vasto e li trascinano nella giungla dei social. Ora, è un po’ come se un genitore consegnasse volantini con le foto dei figli a 300 persone (che dubito conosca tutte a fondo) e dicesse loro di farne quello che vogliono. Non oso immaginare gli usi intelligenti che ne verrebbero fatti!
Spesso, poi, pubblicare le foto dei pargoli è un modo un po’ triste (consentitemelo!!) di ottenere like dagli amici, o di mostrare scorci di vita privata che sarebbe meglio rimanessero tali, dato che coinvolgono persone che non possono ancora dire la loro. Di sicuro postare le foto dei figli non risponde ad un loro bisogno, casomai ad uno dei genitori!
Proprio in questi giorni ho letto la notizia dello scalpore che sta facendo su Facebook una pagina molto provocatoria, che si chiama “Little miss and mister”. Trattasi di una pagina tedesca che ricondivide foto di minori, da soli o con mamma e papà, pubblicate dai genitori sui propri profili.
Beh probabilmente non è un modo soft di approcciarsi alla situazione, ma di sicuro questa pagina fa capire concretamente, mettendolo in pratica, quanto le foto dei bambini pubblicate online non siano più possesso esclusivo dei genitori. In un solo clic, postando uno scatto, lo si regala automaticamente a chi se ne voglia impossessare. Ma un conto è raccontarlo, un altro è viverlo! Non deve fare un bell’ effetto vedere la foto di tuo figlio condivisa da una pagina gestita da sconosciuti, dopo che, tra l’ altro, tu stesso l’ hai postata per primo!
Tuttavia, a mio parere, aldilà dei modi un po’ “ cruenti”, questa pagina non dovrebbe scandalizzare o far arrabbiare i genitori del web, anzi, dovrebbe farli riflettere sul loro modo di esporre i figli a rischi inutili.
Troppo spesso ce la prendiamo per ciò che conosciamo e che è sotto gli occhi di tutti e non pensiamo alla pericolosità di quello che non ci è noto!
Insomma,non è che ciò che non vedo, non esiste!!!